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Io non rifiuto!
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- Creato Domenica, 10 Novembre 2013 21:09
Negli ultimi tempi si sta diffondendo sempre più spesso un'attenzione maggiore a non far diventare immondizia oggetti che invece possono ancora avere una vita.
L'obiettivo fondamentale della riduzione dei rifiuti si può raggiungerlo in tanti modi e il riutilizzo è uno dei più importanti.
A Bolzano le opportunità sono varie, vediamone insieme alcune.
MERCATINI DELL'USATO
Il classico mercatino dell'usato del primo sabato del mese lungo le passeggiate della Talvera organizzato dall'associazione ZOT è ormai un appuntamento fisso , ma non è l'unico.
Il Baule del nonno è ua possibile alternativa, si tiene sempre di sabato e domenica con diverse collocazioni (si veda il calendario).
Happy Markt è un'altra organizzaione di mercatini che si estende in tutta la provincia. Anche questi mercatini seguono un calendario periodico.
A questi mercatini dell'usato generci si devono aggiungere i mercatini tematici:
il mercatino dei pulcini organizzato dall'ufficio ambiente del Comune di Bolzano, dove è possibile trovare giochi, libri ecc. tutto dedicato ai bambini;
biciclette usate si trovano in diversi mercatini, su questa pagina dell'ufficio Ambiente del Comune di Bolzano trovate tutte le indicazioni.
Infine titti i mercatini di quartiere organizzati in genere presso le sale parrocchiali e gestiti da associazioni di volontariato (per informazioni consultare questa pagina).
IL REGALO
Tutte le iniziative elencate sino ad ora sono in ogni caso legate alla compra/vendita di oggetti usati, o nella migliore delle ipotesi allo scambio oggetto/Scec. Ma la forma più importante e accessibile di riutilizzo è quella che in cambio non chiede nulla: il regalo!
Anche a tal riguardo si moltiplicano le iniziative. Ve ne segnalo due in particolare.
Una è l'ormai noto non/negozio Passamano dove è possibile portare i propri oggetti e soprattutto dove si può prendere senza pagare nulla quello che ci serve. Per gli orari e le regole vedere la pagina del Passamano.
Un'altra iniziativa basata sul dono è la Festa degli ingombranti, organizzata sempre dall'ufficio Ambiente del Comune di Bolzano. Un modo utile per mettere a disposizione di chi può averne bisogno mobilio, divani, sedie e molto altro. Per informazioni si può vedere questa pagina.
L'ultimo nato invece è il gruppo Freecycle di Bolzano. Cosa è Freecycle? Eccovi accontentati...
Il gruppo è appena nato ma per funzionare bene ha bisogno di un buon numero di iscritti, allora che aspettate?
NON COSTA NULLA! Basta cliccare su questo link e seguire le istruzioni.
Insomma per ridurre i rifiuti incentivando il riuso oggi abbiamo davvero tante opportunità, mentre sono pochissimi gli alibi per non farlo.
Paola Dispoto
Ambiente e Salute
Presentata la diffida contro l'inceneritore
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- Creato Mercoledì, 16 Ottobre 2013 10:26
Presentata ai media e alla popolazione questa mattina la diffida delle associazioni ambientaliste contro l'accensione dell'inceneritore.
Di seguito una sintesi della diffida e in allegato tutta la documentazione uffficiale.
Le associazioni Ambiente Salute, WWF, Dachverband für Natur- und Umweltschutz e Legambiente hanno notificato nel mese di agosto del 2013 al Sindaco di Bolzano Luigi Spangolli e al Presidente della Giunta Provinciale Alois Durnwalder una diffida all’autorizzazione all’esercizio dell'impianto d’incenerimento dei rifiuti a Bolzano in via Lungo Isarco Sinistro per sottolineare per l’ennesima volta la loro contrarietà all’incenerimento dei rifiuti a Bolzano.
La scelta del luogo della conferenza stampa non è stato casuale: ci troviamo, secondo lo studio d’impatto ambientale, ca. nel cono di massima ricaduta delle sostanze nocive prodotte dall’incenerimento dei rifiuti indifferenziati di tutta la provincia di Bolzano.
Nello studio d’impatto ambientale, redatto nel 2004, questa zona abitativa non era stata considerata, pur essendo prevista e sapendo dell’imminente inizio di costruzione del nuovo quartiere. Anche il quartiere “Firmian”, ancora piú vicino al punto di massima ricaduta, non è stato considerato nello Studio d’impatto ambientale.
L’inceneritore di Bolzano presenta altre criticità che ci portano a richiedere la chiusura immediata dell’impianto.
Di seguito i punti salienti della diffida che saranno esplicati durante la conferenza stampa:
Impatto ambientale
-
emissioni inquinanti dell’inceneritore;
-
peculiarità della conca di Bolzano (tra le città più inquinate d’Italia);
-
ulteriori emissioni da traffico per il conferimento dei rifiuti all’inceneritore.
Impatto sulla salute umana
-
inceneritore limitrofo a zona residenziale densamente abitata;
-
condizioni meteorologiche non favorevoli (inversione termica) con conseguente
concentrazione di inquinanti;
-
ricaduta di inquinanti anche sulle zone coltivate limitrofe, che attraverso la catena
alimentare danneggiano la salute umana;
-
impatto sulla salute dei gruppi più vulnerabili: bambini, anziani, donne in gravidanza e
malati.
Impatto energetico
- Errate previsioni/valutazioni del potere calorifico dei rifiuti conferiti;
- Insufficiente efficienza energetica dell’impianto per essere considerato a recupero energetico;
- errata previsione dell’incremento della quantità di rifiuti;
- inibizione all’implementazione della raccolta delle plastiche diverse da flaconi e contenitori.
Corretta gestione dei rifiuti
- Mancata corrispondenza del Piano provinciale dei rifiuti rispetto ai principi cardine della direttiva europea in materia di gestione corretta dei rifiuti;
- inibizione dell’implementazione delle raccolte differenziate per alimentare l’inceneritore.
Costi
- Mancato recupero del contributo assolto per gli imballi di plastica aggravato da spese di smaltimento;
- Potenziale aumento delle tariffe di smaltimento dovuto a mancati introiti da produzione energetica;
- spostamento di incentivi pubblici utili al finanziamento di fonti rinnovabili per sovvenzionare l’inceneritore (componente A3 della bolletta energetica).
Richieste
Il procedimento di localizzazione e la progettazione dell’impianto sono stati radicalmente viziati dall’aver ignorato tutti gli elementi appena riportati che erano facilmente acquisibili con un approccio metodologico assistito da un livello di informazione accettabile, da correttezza e da buona fede. Di conseguenza riteniamo che tutto l ́iter amministrativo di autorizzazione alla costruzione e alla messa in funzione dell’impianto si basino su valutazioni errate. Richiediamo pertanto la revoca immediata dell’autorizzazione all’esercizio dell’inceneritore di Bolzano e l’attuazione dei principi cardine della Direttiva europea.
Per approfondimenti vedi anche www.ambientesalute.org.
Bolzano, 16 ottobre 2013
Associazione Ambiente e Salute, Dachverband für Natur und Umweltschutz, Legambiente, WWF
Testo integrale della diffida del 2013
Diffida inceneritore
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- Creato Martedì, 15 Ottobre 2013 08:28
INVITO ALLA CONFERENZA STAMPA
Presentazione della diffida delle associazioni ambientaliste contro autorizzazione all’accensione dell’inceneritore di Bolzano
Mercoledì 16 ottobre ore 10,30
presso il parco giochi di Casanova in via Nicolò Rasmo all’altezza del numero civico 19-35
Le associazioni Ambiente Salute, WWF, Federazione Protezionisti Sudtirolesi (Dachverband für Natur- und Umweltschutz) e Legambiente hanno notificato nel mese di agosto del 2013 al Sindaco di Bolzano Luigi Spangolli e al Presidente della Giunta Provinciale Luis Durnwalder una diffida all’autorizzazione all’esercizio del nuovo impianto d’incenerimento dei rifiuti a Bolzano per sottolineare per l’ennesima volta la loro contrarietà all’incenerimento dei rifiuti a Bolzano.
L’inceneritore di Bolzano presenta diverse criticità che ci portano a richiedere la chiusura immediata dell’impianto. Durante la conferenza stampa alla quale tutti i media e la cittadinanza sono invitati, saranno esposte tutte le criticità individuate.
Basterebbero quattro sacchetti colorati
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- Creato Domenica, 29 Settembre 2013 17:15
Il Comune di Bolzano ha centrato l'obiettivo che si era prefissato introducendo la nuova raccolta dei rifiuti residui, una volta tanto ha fatto la cosa giusta. Naturalmente non tutte le ciambelle vengono col buco e ci sono dei problemi, uno di questi è la qualità della plastica come riferisce Giulio Angelucci, nella sua intervista di mercoledì 18 settembre a questo giornale, il 25% della plastica viene scartato e quindi incenerita. La causa viene fatta risalire al malcostume di alcuni cittadini che confusi o di proposito infilano nelle campane un po' di tutto e Angelucci insieme ai consulenti incaricati dal comune di Bolzano,a ragione consiglia di togliere le campane stradali.
Quando tra settembre e novembre dello scorso anno Ambiente & Salute incontrò gli amministratori cittadini, avevamo previsto il problema che nasce soprattutto dalla paura di un aumento della tariffa o delle sanzioni. Glielo disse pureNatale Belosi esperto nazionale di rifiuti da noi chiamato nel giugno di quest'anno che incontrò l'Assessora Patrizia Trincanato e il direttore dell'uff. Tutela Ambiente Renato Spazzini.Ci risposero che non si potevano stravolgere di colpo le abitudini di bolzanini, che l'amministrazione pensava ad una politica di piccoli passi e che mano a mano che si andava avanti si sarebbe visto e provveduto alle eventuali correzioni. Ora siamo arrivati al dunque.
Quello che sconcerta è che il Angelucci che essendo a capo dell'uff. Gestione rifiuti provinciale è un buon conoscitore del mondo dei rifiuti e dei sistemi di raccolta, smaltimento, riciclo e altro ancora, consiglia il Comune di togliere le campane stradali e di istituire più centri di riciclaggio in città ai quali mandare i cittadini per conferire plastica, vetro, metalli e carta con una serietà impressionante. Immaginate le centinaia di persone che settimanalmente si recano con auto e cartoni vari pieni di ogni ben di dio nei centri di riciclaggio che poi al momento sono uno solo visto che quello ai piedi del Colle raccoglie solo apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Il sistema viene usato e funziona mal sopportato dagli abitanti di molti centri della provincia dove sembra più facile raggiungere i centri di riciclo.
Eppure le alternative ci sono e sono a portata di mano: sarebbe sufficiente dotare le famiglie di un sacchetto colorato e personalizzato nel quale mettere a seconda del colore la carta, la plastica, il vetro e il metallo che devono essere raccolti sotto casa a giorni prestabiliti. La personalizzazione dei sacchetti è importante in quanto rende il cittadino con nome e cognome responsabile di quanto mette nei vari sacchetti. Se a questo aggiungiamo una tariffa congruamente commisurata alla quantità di residuo conferito, il gioco è fatto e Bolzano potrebbe far parte con orgoglio dell'Associazione Italiana dei Comuni Ricicloni.
Non è fantascienza ne frutto di fantasia, questo è avvenuto in tutti i comuni italiani che hanno puntato con successo al riciclo dei propri rifiuti, raggiungendo in poco tempo quote attorno all'80% di riciclato.
Sorprende che Angelucci non lo sappia, ma da noi si fatica a far proprie le buone pratiche altrui, si guarda solo all'orto di casa.
Belosi nell'incontro con gli amministratori aveva anche consigliato il Comune di istituire in proprio un centro di riciclo e smistamento che oltre alle ricadute occupazionali avrebbe potuto esercitare un preciso controllo delle varie frazioni e consigliò pure un centro di ricerca con lo scopo di osservare il residuo per individuare ulteriori frazioni riciclabili e ridurre le quantità da smaltire con l'incenerimento. Osservò pure che la presenza di un inceneritore da 130.000 ton condizionava pesantemente l'intero sistema rifiuti provinciale.
Stupisce anche che l'ufficio Ambiente della Provincia si faccia sorprendere dal risultato della differenziazione dell'umido, con il digestore di Lana sottodimensionato quando da anni si attende che Bolzano si allinei con gli altri comuni della provincia, soprattutto con la raccolta di umido che infastidisce il funzionamento dell'inceneritore. Intanto 8.000 ton. di rifiuti umidi finisce a Verona e i cittadini ne pagano pure i trasporti. Ma si sa le istituzioni pubbliche arrivano sempre in ritardo e con l'acqua alla gola.
Ambiente & Salute
Argante Brancalion
Festa degli ingombranti
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- Creato Mercoledì, 25 Settembre 2013 14:56
Comune Bolzano con Passamano, Akrat, Manu e SEAB organizzano:
Festa degli ingombranti |
Sperrmüllfest |
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Sabato mattina, 28 settembre presso piazza A. Nikoletti organizziamo uno scambio gratuito di mobili ed elettrodomestici usati. |
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Am Samstag vormittag, den 28 September organisieren wir einen Tausch von gebrauchten Einrichtungs-gegenständen und Haushaltgeräten. |
Rifiuti e inceneritore: i nodi vengono al pettine
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- Creato Domenica, 22 Settembre 2013 08:22
Alcuni giorni fa (Corriere dell’Alto Adige del 20 settembre 2013) sono state riportate alcune dichiarazioni del Sig. Fattor Stefano quale presidente di Ecocenter e primo promotore, insieme a mandatari a livello comunale e provinciale di vari partiti, del nuovo inceneritore di Bolzano.
Candidamente il Sig. Fattor ammette che l’inceneritore di Bolzano ha un forno “abbondante”, in poche parole che all'epoca in cui sono stati fatti i calcoli per stimare la dimensione dell'impianto hanno sbagliato! Questo comporta anche una falsatura di tutti i calcoli economici che all'epoca di studio di impatto ambientale hanno fatto scegliere l'inceneritore come "economicamente più conveniente", rispetto ad altre tecnologie di smaltimento, meno impattanti sulla salute dei cittadini e sull'ambiente.
Se in fase di studio dell’impianto i costi erano stati stimati a ca. 70 milioni di Euro, ora sono quasi raddoppiati, a fronte di una quantità di rifiuti conferiti all'impianto minore di quella prevista e con un potere calorifico (energia per ogni chilogrammo di rifiuti) ancora più basso di quanto sbandierato, anche perché in seguito ai nuovi sistemi di raccolta dei rifiuti, soprattutto a Bolzano, le plastiche bruciate all'inceneritore sono diminuite drasticamente e invece sono proprio quelle che bruciano meglio.
L’effetto di queste errate valutazioni sarà percepito chiaramente nel prossimo futuro dalle tasche dei cittadini che dovranno onorare con le proprie tasse il mutuo per la costruzione e i costi di gestione dell’inceneritore di Bolzano.
Il Sig. Fattor afferma che l’eventuale importazione dei rifiuti sia la “morte politica”.
Penso anch’io che l’importazione dei rifiuti a Bolzano sia una “fantascienza”. Ma non per le ragioni che riporta il Sig. Fattor. E quando mai nel nostro paese i mandatari politici si sono presi delle responsabilità?
Piuttosto non sarà possibile importare rifiuti perché in Italia abbiamo una sovraccapacità d’incenerimento: troppi inceneritori per i rifiuti prodotti, soprattutto da quando in molte provincie si è presa finalmente la strada corretta della gestione dei rifiuti che non prevede l’incenerimento, portando ad una drastica riduzione del residuo. Inoltre il ministro Clini ha permesso che i rifiuti prodotti dagli scarti delle raccolte differenziate, trasformati in combustibile, possano essere bruciati nei cementifici, levando ulteriore combustibile agli inceneritori che hanno dei costi di smaltimento molto più elevati.
Per quanto riguarda l’esportazione dei rifiuti (intendendo la plastica raccolta con la differenziata) ritengo che le affermazioni del Sig. Fattor siano fuorvianti. Vorrei ricordare che per qualsiasi imballo, anche di plastica, l’acquirente paga al momento dell’acquisto un cosiddetto “contributo assolto” che altro non è che una cauzione per la gestione corretta (leggi riciclo) dell’imballo. Se il comune raccoglie gli imballi di plastica e li consegna al consorzio COREPLA questo restituisce il contributo che altrimenti va perso. Conferire la plastica (ed anche il vetro, i metalli, la carta, il cartone, il tetrapack) all’inceneritore fa perdere al territorio il contributo assolto oltre che a perdere molti materiali riutilizzabili come "materie prime seconde".
Corrisponde al vero che una parte della plastica conferita al COREPLA viene bruciata perché non si tratta di imballi o perché gli imballi non sono stati adeguatamentente puliti, ad esempio dai residui alimentari. Ma a questo problema si deve ovviare con una migliore informazione ai cittadini, non invitandoli a buttare le plastiche nel rifiuto residuo, come ha fatto implicitamente alcuni giorni fa un tecnico dell'Ufficio rifiuti della provincia durante un'intervista.
Il COREPLA sta riducendo significantemente la percentuale di rifiuti residui dalle differenziate che va a finire negli inceneritori per il recupero termico e lo farà ancor più in futuro, seguendo la nuova direttiva europea sulla gestione corretta dei rifiuti. Inoltre gli impianti nei quali viene bruciata questa frazione di scarto (a differenza di quello che afferma il Sig. Fattor si trovano essenzialmente in Italia) hanno un’efficienza energetica di gran lunga superiore (oltre 0,65) a quella dell’impianto di Bolzano, che invece ha un’efficienza energetica cosi bassa da non poter essere classificabile come recupero termico, ma equiparato a discarica.
Sempre in un'intervista apparsa sui quotidiani alcuni giorni fa, l'ing. Valentino Pagani, della Provincia ha affermato che la diminuzione dei rifiuti urbani non è un problema poiché si può sopperire aprendo l'inceneritore alle aziende che ora smaltiscono autonomamente i loro rifiuti. Ma di che rifiuti si tratta? Perché lo studio di impatto ambientale, la valutazione d’impatto ambientale e tutte le autorizzazioni al funzionamento dell'impianto sono tarati sulla combustione di rifiuti residui urbani, non su altre tipologie di rifiuto, né fanghi né rifiuti speciali. Ai cittadini non resta che controllare che politici, amministratori e tecnici facciano il loro dovere correttamente. Noi di Ambiente e Salute, per quanto ci sarà possibile, continueremo a vigilare per informare in maniera autonoma e indipendente la cittadinanza.
Claudio Campedelli
Ambiente Salute
L'inceneritore di Bolzano visto dalla luna...
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- Creato Sabato, 21 Settembre 2013 14:16
Il 14 settembre sul suo blog, Nicola Dall'Olio, esponente di punta de PD di Parma, parla in toni entusiastici dell'inaugurazione del nuovo inceneritore di Bolzano, chiosando così "... Le istituzioni apparivano fiere dell’investimento realizzato e anche piuttosto smaniose di inaugurarlo (cosa che dubito accadrà a Parma). Non c’era notizia di un fronte ampio e organizzato di contrapposizione all’opera. Leggendo gli articoli pubblicati per più giorni, l’impressione era che l’impianto fosse ben spendibile in termini di consenso da parte degli amministratori (l’onnipresente e eterno Luis Durnwalder).."
Di seguito la replica di Argante Brancalion, di Ambiente e Salute.
Egregio sig. Dall'Olio
Ho letto degli incanti del nuovo inceneritore di Bolzano. Le informazioni che scrive le ha trovate sull'Alto Adige un giornale ben allineato sulle posizioni dell'amministrazione pubblica altoatesina e sono perciò di parte. Non gliene voglio vista la fonte e visto il fatto che lei qui da noi c'è stato da turista e come turista scivola sulla superficie delle cose non potendone andare a fondo. In effetti a Bolzano da 2005 a questa parte c'è un'associazione che sotto il nome di Ambiente & Salute ha cercato e cerca in ogni modo di contrastare la costruzione dell'inceneritore prima e di spegnerlo o almeno togliergli più combustibile possibile ora.. I giornali locali parlano pochissimo di Ambiente & Salute e l'Alto Adige ancora meno, di una decina di lettere che ho spedito al giornale ne hanno pubblicate tre e a tema ormai lontano. Ma ciò non impedisce il nostro quotidiano, faticoso impegno. Non sto a farle qui la storia di A&S che è tutta registrata nel nostro sito http://www.ambientesalute.org/ . Certamente a Bolzano il dibattito non è stato acceso come a Parma o a Trento (dove l'inceneritore non lo fanno più) ma L'Alto Adige è diverso, qui l'SVP (partito monoetnico con maggioranza assoluta in consiglio provinciale) usa il ricatto economico in modo sistematico e coalizzare certi strati di popolazione è più difficile che altrove. Questo spiega il silenzio dei contadini delle campagne attorno all'inceneritore Caldaro compreso, il silenzio delle valli attraversate dalla TAV e molti altri silenzi in campo ambientale e sociale.
L'inceneritore è finito e acceso e fa bella mostra di se presso l'uscita autostradale di Bolzano sud, una enorme vela verde nasconde il mostro capace di trasformare 130.000 ton di rifiuti in 45.000 tonnellate di ceneri e 85.000 di gas. Certo le stime ufficiali (tutte sulla carta) sembrano mostrare un gioiellino tecnologico e delicato che è l'orgoglio di quanti l'hanno voluto. Ha un sacco di bei filtri che però filtrano solo quelle sostanze che ad oggi e per legge sono ritenute dannose per la salute e l'ambiente. Però quelle 80.000 ton di gas non sono ossigeno puro e nessuno è in grado dirci quanto fanno bene e cosa succederà in futuro al respirare le altre ben 250 sostanze di cui è composto. Tanto più che il mostro è situato cinicamente a circa 1500 metri da un quartiere densamente abitato e a meno di 300 metri dalla zona industriale dove sono migliaia le persone che ci lavorano. A questo bisogna aggiungere che i calcoli richiesti dall'APA per stabilire le zone di maggiore ricaduta dei fumi sono stati fatti usando un modello che vede la conca cittadina come se fosse piatta, senza prendere in considerazione le correnti che salgono e scendono dall'adiacente montagna, (la città di Bolzano è tra le più inquinate d’Italia) e non considerano nemmeno un fenomeno atmosferico tipico della nostra conca, l'inversione termica che fa si che d'inverno uno strato di aria calda impedisce all'aria sottostante (superinquinata) di risalire e disperdersi. A questo proposito è interessante leggere sul nostro sito la dettagliata relazione del Dott. Koch sulla dispersioni degli inquinanti della zona. I calcoli di cui sopra indicano la zona di maggiore ricaduta al centro dei nuovi quartieri a due chilometri di distanza, anch'essi appena costruiti e più precisamente in un parco giochi, così i bambini si risparmieranno la fatica di crescere. Le amministrazioni sia provinciale APA e assessorato all'ambiente in primis ma non di meno il Comune hanno dimostrato un cinismo impressionante che la dice lunga sull'attenzione Altoatesina all'Ambiente e alla Salute. Ciò che lei riferisce è più che altro frutto di immagini da cartoline ben truccate. Anche in Alto Adige abbiamo i nostri grattacapi con l'ambiente tra aeroporto , TAV , piste da sci e Centrali e centraline elettriche.
Le principali motivazioni alla costruzione di cotanto mostro riguardavano la possibilità di trarre dal calore dei rifiuti sia energia elettrica per qualche migliaia di famiglie che energia calorica per una rete di teleriscaldamento che avrebbe dovuto servire i nuovi quartieri e l'ospedale. Ora l'energia elettrica viene regolarmente prodotta e venduta e le famiglie pagano lo stesso prezzo di prima. Il teleriscaldamento invece ad inceneritore pronto non esiste. La società Ecotherm - SEL (a totale presenza pubblica) non è stata finora in grado di trovare i necessari finanziamenti (60 -70 milioni di €) la provincia non intende finanziare in proprio il progetto e tutto è fermo ad un progetto di massima che comunque prevede di sventrare mezza città per far passare i tubi. Questo comporta un po' di problemi finanziari ai futuri gestori dell'impianto.
L'inceneritore è stato finanziato con un mutuo bancario di 116 milioni di € a cui vanno aggiunti altri 20 mil. per la bonifica dei terreni su cui sorge l'impianto e pagati direttamente dalla provincia.. Il vecchio inceneritore è gestito da Ecocenter società della provincia e del comune di BZ in cui dovrebbero entrare anche tutti gli altri comuni della provincia per gestire anche il nuovo. Il mutuo e gli interessi lo dovrà pagare Ecocenter non appena l'impianto le verrà consegnato. Ma c'è un problema, nei conti fatti per pagare il mutuo erano indispensabili anche le entrate dalla vendita del teleriscaldamento che siccome non c'è si dovrà ricaricare la differenza sulla tariffa che ha già spaventato i comuni delle valli non abituati a pagare le care parcelle dell'inceneritore (il vecchio impianto serviva solo Bolzano e Merano). A questo punto buona parte dei comuni provinciali hanno cominciato a rivedere le politiche dei servizi di smaltimento rifiuti. Bolzano in testa. La quantità di rifiuti residui provinciali al momento si attesta su meno 100.000 ton anno, ne mancano già 30.000 grazie alla crisi economica attuale.
Ambiente & Salute ha speso diversi anni per scongiurare la scelta tecnica di distruzione dei rifiuti ma l'inceneritore l'hanno fatto lo stesso. Ora non resta che cercare di ridurre al massimo la quantità di rifiuti da smaltire in inceneritore, non tanto per fare danno alla gestione dell'impianto quanto e soprattutto per limitare i danni agli abitanti della città.
Ha fatto un buon lavoro di lobbing tra i consiglieri comunali di Bolzano ed il risultato è che ora le plastiche riconosciute dal COREPLA vengono raccolte separatamente. Lo stesso lavoro si sta intraprendendo con il comune di Merano.
Ha presentato al sindaco di Bolzano e al governatore provinciale e alla Commissione Europea per l'Ambiente una articolata diffida all'accensione dell'impianto (www.ecceterra.org/index.php/nimby-trentino/cronaca/1299-inceneritore-bolzano-durnwalder-spagnolli-c-diffidati-a-bruxelles) e proseguirà in futuro anche sulla strada giuridica con un occhio alle direttive europee che in questo campo ci stanno molto aiutando e un altro alla campagna rifiuti zero che ci da molte speranze che l'inceneritore non duri a lungo.
Sull'inceneritore di Bolzano ci sarebbe ancora molto da dire ma il mio tempo e questo spazio hanno limiti.
Chiudo ricordando a lei che è un politico navigato che i giornali non vanno letti come oro colato, dato che spesso quanto luccica è solo ottone ben lucidato anche nello stupendo Alto Adige.
Argante Brancalion
Ambiente & Salute
Bolzano
Ultima chiamata per la Democrazia Diretta
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- Creato Venerdì, 30 Agosto 2013 14:03
Il 13 settembre è l'ultimo giorno per recarsi presso il proprio Comune e depositare due firme.
Non è immediato come firmare ad un banchetto,ad esempio il sabato mattina mentre si fa la spesa al mercato, è sicuramente più impegnativo, sia per il tempo impiegato sia per lo sforzo di volontà nel decidere di farlo. Ma vale davvero la pena? Si!
E vi diciamo anche perchè.
La prima firma serve a chiedere un referendum per respingere la legge sulla partecipazione che l'SVP si è fatta e approvata praticamente con i suoi soli voti. Questa legge doveva far tesoro della volontà popolare espressa durante il referendum del 2009, quando quasi 115.000 cittadini altoatesini si espressero a favore delle regole di democrazia diretta proposte dai promotori, soprattutto perchè si trattava dell'elettorato delle valli, tra cui alle prossime elezioni provinciali dovrebbe pescare i suoi voti proprio l'SVP.
Ma questa legge, seppure apparentemente migliora gli strumenti di partecipazione, nella realtà rende impraticabile qualsiasi effettiva azione popolare. Come? Ad esempio abbassando il quorum a zero ma alzando il numero delle firme da raccogliere in tempi brevissimi, rendendo quindi di fatto quasi impossibile l'uso dell strumento referendario.
Un altro esempio: introduce la possibilità di cancellare le Delibere di Giunta- quindi degli atti amministrativi di importanza strategica- tramite un referendum, ma la materia trattata deve riguardare "il territorio provinciale". Se pensiamo ad una questione controversa come la costruzione dell'inceneritore, che per le sue ricadute ambientali e di salubrità riguarda essenzialmente la zona di Bolzano, nel 2006 non è stato possibile presentarlo come materia di referendum comunale (la commissione dei saggi decise che non si poteva indire un referendum su materie di interesse provinciale), ma non potrebbe essere portato nemmeno a referendum provinciale perchè riguarda una porzione di territorio provinciale limitata, cioè la conca di Bolzano.
Così come tante altre Delibere che approvano interventi con un forte impatto ambientale e paesaggistico non potrebbero essere messe in discussione, per il solo fatto di riguardare solo una determinata porzione di territorio.
Se non dovessimo raggiungere le prime 8.000 firme entro il 13 settembre, dovremo tenerci questa legge con tutte le conseguenze del caso. Per tutti coloro che hanno a cuore la tutela dell'ambiente e del paesaggio - organizzazioni, associazioni o singoli attivisti- sarebbe un colpo letale perchè impedirebbe di fatto qualsiasi iniziativa di contrasto a interventi devastanti, proposta dai cittadini.
La seconda firma è sussidiaria alla prima, perchè serve a sostenere una inizativa popolare, cioè a portare in Consiglio provinciale il testo di legge dell'Iniziativa per più democrazia. Presupponendo di riuscire a raccogliere il numero sufficiente di firme e di andare a referendum, presupponendo anche di vincere il referendum votando NO all'entrata in vigore della legge SVP, il Consiglio provinciale sarà necessariamente costretto a rimettere mano alla legge attualmente in vigore. Quindi portando alla trattazione in Consiglio la proposta di legge dell'iniziativa, si spera che venga presa in considerazione come base di lavoro.
Questa campagna è l'ultimo atto di una serie, un lungo percorso che adesso si avvicina al traguardo. Ma per raggiungere la meta è necessario un piccolo impegno da parte di tutti.
In sintesi: andate a firmare e passate parola!
Potete farlo presso il vostro Comune di residenza e per Bolzano anche presso i Centri civici.
Qui trovate tutto il materiale informativo
Ambiente e salute
L'Uomo e i suoi rifiuti
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- Creato Venerdì, 30 Agosto 2013 12:38
incontri tra ignoranza, maleducazione, disperazione e psicologia
Ogni sabato mattina da un po' raccolgo firme per la legge di iniziativa popolare „Rifiuti Zero“. Attorno al banchetto manifesti e una bandiera sui quali la parola rifiuti è scritta a caratteri cubitali. A Bolzano il momento è favorevole per raccogliere firme a man bassa, da pochi giorni è partito il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti voluto dal Comune e “organizzato” dalla SEAB.
La gente passa, guarda, qualcuno va oltre poi torna indietro, rilegge i titoli dei manifesti e molti decidono di sfogare con me le difficoltà del momento. Le discussioni che sono nate mi hanno incoraggiato alcune riflessioni.
In tanti anni di lotta contro la costruzione dell'inceneritore, incontrando principalmente persone che in qualche modo concordavano con me che i rifiuti vanno riciclati al 100% senza spreco, non mi ero mai posto domande circa il rapporto della gente con i rifiuti, specialmente con propri rifiuti. Dice la normativa che “è rifiuto tutto ciò di cui una persona intende disfarsi”. Fino a quel momento non si parla di rifiuto. Scopro ora invece che non è così, un oggetto diventa rifiuto ben prima di decidere di disfarsene. In questo modo la la lattina dei pelati è rifiuto nel momento in cui viene acquistata, è come se la stessa fosse un rifiuto che contiene cose buone. I pelati vengono versati ed immediatamente la lattina diventa rifiuto, una cosa schifosa, sporca, immonda di cui bisogna sbarazzarsi immediatamente. “Lavarla? Ma sei matto mica posso diventare schiavo dell'immondizia” mi viene più volte detto. Va buttata subito prendendola con due dita e l'aria schifata. E si che pochi secondi prima conteneva buoni, puliti pelati indispensabili per il sugo che una volta mangiato entrerà a far parte di me. La lattina invece non fa parte di me, ne è estranea, non ha bisogno ne di cure ne di altri pensieri. Pensare ai propri rifiuti è per molti una perdita di tempo, pulirli per poterli riciclare è impensabile, ci penseranno -loro- “non posso sprecare il mio tempo per la spazzatura”. Altri, gli ultimi della scala sociale, i più sfigati tra noi penseranno a sceglierli e lavarli. Nessun pensiero che quella roba dopo un po' faccia davvero schifo, puzzi e debba essere maneggiata da persone uguali identiche a noi. C'è poi chi pensa che tanto fanno tutto a macchina, tutto automatico, il che è pure vero ma non per tutto, questo è vero per i metalli, il vetro ma non la plastica. La plastica viene sorteggiata a mano, certamente da mani guantate ma che sono attaccate a corpi con tanto di naso.
In definitiva il rifiuto è un qualche cosa da cui stare alla larga, di cui parlare il meno possibile, un argomento poco dignitoso e puzzolente solo a discorrerne, vietatissimo parlarne mentre si mangia, un non argomento,. Poco importa se fino a poco prima il rifiuto era un oggetto pulito, utile a volte indispensabile e spesso di valore. Non passa per la testa che parte di quel valore il rifiuto ce l'abbia ancora, forse per noi vale zero ma per altri che sanno come ripararlo, che sanno a chi darlo, che sanno come ricavarne le materie di cui è composto, che insomma sanno cosa farsene, mantiene ancora un altissimo valore anche economico.
Ho notato anche un'altra cosa il sabato mattina; alcune persone sono sinceramente disperate di fronte al nuovo sistema di raccolta. Chiedono a me cosa fare delle cose più disparate, dove buttare le cose più logiche come la carta che avvolge il burro o i tappi delle bottiglie o i vasetti dello yogurt. Sulle prime mi veniva da sorridere, poi ho cominciato a chiedere. Così ho scoperto che chi ha i maggiori problemi è tutta gente che non ha mai riciclato nulla, per tutta la vita (molti sono anziani) hanno buttato tutto nello stesso bidone senza mai chiedersi di che materiale fosse quella bottiglia, quel tappo, quel giocattolo e tanto meno che fine facesse. Ora sono obbligati, si sentono sotto pressione, vivono la minaccia di pesanti multe e si disperano. Per un po' mi hanno dato molto fastidio poi ho provato pena per loro, non si sono mai posti il problema, i giornali ne hanno parlato a lungo ma loro leggevano altro, il rifiuto non è un argomento simpatico e piacevole, così non sono andati alle serate informative organizzate dalla SEAB (pochissime tra il resto). In ogni caso sono nelle peste e la loro disperazione è segno di interesse a fare e fare al meglio. Forse sarebbe il momento per SEAB di ripetere le serate informative, ora che per molti l'acqua si avvicina alla gola la presenza sarebbe maggiore e più attenta e i risultati migliori.
Il riciclaggio è al 60% ma c'è ancora un 40% da recuperare, basta ancora uno sforzo da parte degli amministratori e uno da parte dei cittadini e Bolzano potrà onorarsi del fregio di Comune Riciclone.
Argante Brancalion
Ambiente e salute
Presentazione Legge Rifiuti Zero
- Dettagli
- Creato Sabato, 01 Giugno 2013 07:21
Comunicato stampa |
Pressemitteilung |
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Bolzano, 30 maggio 2013 |
Bozen, den 30. Mai 2013 |
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Lancio campagna raccolta firme disegno di legge popolare „strategia Rifiuti Zero“ |
Auftakt zur Unterschriftensammlung zum Volksbegehren “Null – Abfall – Strategie” |
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Presentazione del disegno di legge popolare “Rifiuti zero” Relatore: Natale Belosi Giovedì 6 giugno 2013 alle ore 20.30Presso il Centro Giovanile "Via Vintola 18" a Bolzano in via Vintola n. 18 |
Vorstellung des Gesetzentwurfes “Null – Abfall – Strategie” Donnerstag, den 6. Juni 2013 um 20.30 Jugendzentrum “Vintlergasse 18” in Bozen” |
Conferenza stampa venerdì 7 giugno 2013 dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso la sede del Dachverband für Natur und Umweltschutz a Bolzano in piazza del grano n. 10 con la presenza di Natale Belosi, co- estensore del disegno di legge popolare “Rifiuti zero”. |
Pressekonferenz am Freitag, den 7. Juni 2013, von 9h bis 10h im Sitz des Dachverbandes für Natur- und Umweltschutz, Kornplatz 10 in Bozen. Natale Belosi, Mitglied des Direktionsrates des „Eco Instituto Ecologia, Scienza e Società“ wird als Mit-Verfasser des Gesetzentwurfes Ihre Fragen gerne beantworten. |
Materiale informativo sulla strategia rifiuti zero: |
Weiteres Pressematerial zur “Null – Abfall – Strategie“: |
www.leggerifiutizero.it |
www.leggerifiutizero.it |
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L’associazione Ambiente Salute e il Dachverband für Natur- und Umweltschutz invitano la popolazione alla presentazione della proposta di legge d’iniziativa popolare denominata “Rifiuti Zero” che permetterebbe l’attuazione della gestione corretta dei rifiuti in conformità alle Direttive europee e più ampiamente nel rispetto della salute, delle risorse e dell’ambiente. |
Der Dachverband für Natur- und Umweltschutz und der Verein Ambiente Salute laden die Bürgerinnen und Bürger ein zur Vorstellung des Gesetzentwurfes zur Abfallbewirtschaftung bekannt als „Null – Abfall – Strategie“. Diese Strategie sieht eine Abfallwirtschaft im Einklang mit den europäischen Richtlinien, unter Berücksichtigung der Gesundheit, der Rohstoffe und der Umwelt vor. |
Alla presentazione sarà presente Natale Belosi co-estensore del testo di legge che illustrerà i contenuti della legge ed i suoi obiettivi. Lo spazio per la discussione rappresenterà un momento di confronto sulla situazione nel nostro territorio con particolare riferimento al piano di gestione dei rifiuti attualmente in vigore nella provincia di Bolzano e le conseguenti difformità con gli obbiettivi della normativa europea. |
Der Referent Natale Belosi wird als Mit-Verfasser des Gesetzestextes dessen Inhalte und Ziele vorstellen. Die vorgesehene Diskussionsrunde wird einen Austausch über die lokale Bewirtschaftung des Abfalls mit besonderem Augenmerk auf den Landesabfallwirtschaftsplan ermöglichen und über das Erreichen der Ziele einer korrekten Bewirtschaftung im Sinne der Richtlinien. |